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Richiesta di adeguamento della licenza del sito del sito EpiCentro di ISS

Buongiorno,

siamo tra i promotori e sostenitori della campagna #datiBeneComune, a cui hanno aderito circa 40.000 cittadini e cittadine e 160 tra organizzazioni civiche, aziende, testate giornalistiche, per chiedere al Presidente del Consiglio dati e documenti sul COVID-19, pubblici, disaggregati, continuamente aggiornati, ben documentati e facilmente accessibili.

Alcuni di questi dati sono pubblicati su EpiCentro, e sono quindi associati alla licenza “CC BY-NCND 2.5“ :

https://www.epicentro.iss.it/chi-siamo/disclaimer

Ne consegue che:

  • non è possibile utilizzare i materiali da voi pubblicati per scopi commerciali (NC);
  • non è possibile distribuire alcun elaborato basato su questi (ND), su altri siti, giornali, newsletter, social, ecc..

Tutto ciò è in contrasto con le norme nazionali ed europee, in cui è previsto l’uso di licenze che abilitino la valorizzazione e il riuso del patrimonio informativo del settore pubblico.

Sono sottoposti a questa licenza restrittiva e bloccante ad esempio tutti i documenti legati alla pandemia da COVID-19, che sono di conseguenza formalmente e sostanzialmente pressoché inutilizzabili.

Per questa ragione vi chiediamo di modificare la licenza e sceglierne una che consenta di condividere, riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, modificare, remixare e trasformare i contenuti da voi pubblicati, con qualsiasi mezzo e formato, per qualsiasi fine, anche commerciale. Come ad esempio la CC BY 4.0.

Nel 2003 l’Unione europea emanò la Direttiva 2003/98/CE sul riutilizzo dell’informazione del settore pubblico (direttiva PSI) al fine di promuovere il più possibile il riutilizzo libero dei dati e documenti in possesso del settore pubblico, in cui si legge:

Gli Stati membri provvedono affinché, ove sia permesso il riutilizzo di documenti in possesso degli enti pubblici, questi documenti siano riutilizzabili a fini commerciali o non commerciali”.

Il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) D.Lgs. 82/2005 – così come modificato dal D. Lgs. 235/2010 – dispone all’art. 52 che la responsabilità nell’aggiornare, divulgare e permettere la valorizzazione dei dati pubblici è delle Amministrazioni.

Nel giugno 2013 la Direttiva PSI è stata aggiornata e ha sancito l’obbligo per le amministrazioni di rendere disponibili, per il riutilizzo per scopi sia commerciali sia non commerciali, i dati in loro possesso, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali. E ha esteso tale disposizione anche alle istituzioni culturali.

Nell’ottobre 2015 un gruppo di 17 governi (tra cui l’Italia) ha sottoscritto a Città del Messico la Carta internazionale dei dati aperti per definire i principi e le buone pratiche per il rilascio dei dati aperti governativi. Il primo principio, stabilito dall’articolo 1 della Carta, è proprio quello dell'”Open by default”, ovvero tutto deve essere pubblicato secondo i principi dei dati aperti.

Nel maggio 2015 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha ribadito che la Direttiva PSI obbliga la Pubblica Amministrazione italiana a rendere riutilizzabili gratuitamente tutti i documenti in suo possesso, inclusi i documenti i cui diritti di proprietà intellettuale siano detenuti da biblioteche, da musei e da archivi.

La revisione della Direttiva PSI sul riutilizzo dell’informazione del settore pubblico del 2019 rinnova il principio generale secondo il quale tutti i contenuti del settore pubblico accessibili ai sensi delle norme nazionali siano resi disponibili gratuitamente per il riutilizzo
Alla luce di tutto questo chiediamo di modificare la licenza che l’Istituto superiore di sanità attualmente utilizza per i contenuti pubblicati su EpiCentro e proponiamo una licenza di default adeguata ai principi della valorizzazione del patrimonio informativo del settore pubblico, come la già citata “Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)”.