Il 28 febbraio la Commissione europea ha dato il via libera alla prima rata di finanziamenti per l’Italia da 21 miliardi di euro (10 miliardi di trasferimenti e 11 di prestiti) dal Recovery fund.
Ad annunciarlo è stata la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sostenendo che “Le autorità italiane hanno fornito prove dettagliate ed esaurienti che dimostrano il soddisfacente raggiungimento dei 51 obiettivi” previsti nel PNRR per il 2021.
Un’ottima notizia per il nostro Paese ma non è tutto oro quel che luccica e, secondo la Campagna DatiBeneComune e l’Osservatorio Civico PNRR, ci sono ancora molti problemi e inadempienze nell’attuazione del Piano.
Ad evidenziare queste carenze davanti alla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati sono stati Federico Anghelé (The Good Lobby) e Susanna Ferro (Transparency International Italia) in occasione del ciclo di audizioni che ha svolto il parlamento nell’ambito dell’esame della relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), riferita all’anno 2021.
Qui sopra potete rivedere gli interventi, ma forse è utile fare un passo indietro.
Cos’è un’audizione Parlamentare e perché è importante?
Un’audizione in una commissione parlamentare rientra tra le attività conoscitive che deputati e senatori possono richiedere per approfondire un tema o una politica che è oggetto della loro attività legislativa.
Possono essere auditi i ministri del Governo o dirigenti della pubblica amministrazione, ma anche accademici, rappresentanti di centri di ricerca e anche la rappresentazione del mondo produttivo e del settore privato profit e no profit, sindacati, associazioni ambientaliste ecc…
Insomma, praticamente tutti quei soggetti che sono portatori di interesse di una determinata politica. Il tutto è disciplinato nei regolamenti di Camera e Senato, non è che chiunque può presentarsi in audizione o un parlamentare invitare chi gli pare, ma diciamo che, soprattutto negli ultimi 20 anni i parlamentari hanno ascoltato l’opinione e le proposte migliorative di una legge da parte di un gran numero di portatori di interesse che sia esso privato (quindi limitato agli interessi di un numero ristretto di persone) o pubblico (a beneficio di tutta la comunità).
Le audizioni, siano esse formali o informali, sono uno strumento importante della nostra democrazia perché da queste il rappresentante parlamentare e quindi i suoi collaboratori e le collaboratrici e gli uffici legislativi possono cogliere aspetti e approfondire temi che magari non destreggiano tutti i giorni e questo gli permette di modificare una legge, un articolo o un comma in modo informato.
L’importanza della trasparenza e della partecipazione
Tornando alle audizioni di Federico Anghelé e Susanna Ferro questa volta i loro interventi non avevano lo scopo di modificare una legge, ma di informare i parlamentari su alcune criticità legate all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza legate alla trasparenza, alla partecipazione dei cittadini e delle cittadine ma anche sulla regolamentazione delle rappresentanze di interessi e su alcuni strumenti di lotta alla corruzione (come il whistleblowing).
Non vado oltre e per chi vuole approfondire lascio alla lettura delle tre “memorie” (che possiamo tradurre in “documenti di approfondimento”) che abbiamo consegnato alla Commissione subito dopo l’audizione.
E se qualcuno vuole rivedere le audizioni di tutti i portatori di interesse o dei ministri sui canali TV di Camera e Senato ci sono le dirette e i podcast di tutte le audizioni di questa legislatura.
Perché un altro aspetto interessante delle audizioni è che, se autorizzata la pubblicità, sono a beneficio di tutti e tutte, non solo di chi siede all’interno del Parlamento.