La nostra campagna ha partecipato a due eventi importanti nell’ambito dell’informazione e dei dati come bene comune.
Siamo stati ospiti a due eventi sull’accessibilità dei dati. Il Linux Day 2021 dello scorso 23 ottobre, evento dedicato ai dati nell’ambito dei software e il Convegno “I dati, bene comune” lo scorso 29 ottobre al Senato, in cui si è parlato della pandemia, del PNRR e delle prossime sfide per il nostro Paese. In entrambi gli eventi, la campagna #datibenecomune ha avuto l’opportunità di raccontarsi, presentando il lavoro e i risultati raggiunti.
Linux Day 2021: open and sharing
Il Linux Day è un evento dedicato alle informazioni e ai dati che alimentano i software, con una visione di cultura aperta e di condivisione. Durante la presentazione della campagna #datibenecomune, abbiamo raccontato il nostro impegno per liberare i dati e renderli accessibili a tutti. Il Linux day è soprattutto un luogo dove raccontare esperienze ed esplorare gli strumenti e le piattaforme per gestire e condividere i dati. Per questo, abbiamo deciso di portare gli strumenti che più stanno a cuore alla campagna: archiviare, rendere machine readable e disponibili i dati che altrimenti sarebbero “persi” e la compilazione di form come quello del difensore civico digitale. Evidenziando però quanto sia prezioso incontrarsi, dialogare, ascoltare e agire insieme.
Convegno “I dati, bene comune”
Durate il Convegno “I dati, bene comune”, con il nome ispirato dalla nostra campagna, Luca Carra di Scienza in Rete, una delle prime organizzazioni aderenti, ha presentato #datibenecomune. Ha raccontato così il percorso della campagna con le sue tappe e i risultati: una forte aderenza che ha portato l’Istituto Superiore di Sanità e il portale dati del PNRR, ad adeguarsi alle licenze corrette per aprire i dati. Luca Carra ha affermato che siamo sulla strada giusta. Ma non basta liberare i dati, serve che vengano messi in rapporto tra loro per facilitarne l’utilizzo. Costruire una struttura ben funzionante tra tutti i dati nel complesso, per consentire che le ricerche vengano fatte rapidamente.
Di particolare interesse, tra gli altri, l’intervento della Dott.ssa Salmaso dell’Associazione Italiana Epidemiologia, che ha ribadito in maniera incisiva quello per cui lavoriamo da ormai un anno: l’importanza dei dati per la sanità pubblica. Ha sostenuto l’idea di consentire e coordinare l’accesso ai dati per una collaborazione nelle valutazioni a livello sanitario. Durante la pandemia si è vista una mancanza di condivisione dei dati e collaborazione tra le regioni. Ciò non ha permesso una gestione ottimale dell’emergenza a livello nazionale. La comunità scientifica indipendente, per mancanza di dati condivisi, pur volendo aiutare non ha potuto fare niente. Anche secondo la Dott.ssa Salmaso il problema dell’accessibilità dei dati in Italia è strutturale; non c’è accesso ai dati perché vengono considerati solamente parte dei sistemi informativi e manca la disponibilità di dati sanitari. Un cittadino interessato ad informazioni sanitarie non sa né dove cercarle né dove trovarle.