A metà dicembre del 2020 abbiamo chiesto al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) di cambiare le licenze dei loro siti (per ISS in particolare quella del sito EpiCentro).
Quella utilizzata è la CC BY-NC–ND, che non consente uso commerciale, ma soprattutto non consente la pubblicazione di alcuna opera derivata. In questo modo dati e informazioni pubblicate in questi spazi non possono essere bene comune, e l’utilizzo di una licenza aperta è previsto da norme correnti nazionali ed europee.
Abbiamo inviato delle PEC, che in risposta ad oggi hanno avuto il silenzio.
Senza retorica, siamo fiduciosi che la nostra richiesta verrà accettata e che la scelta di una licenza non adeguata non sia un fatto progettuale. Però è necessario continuare a “stare sul pezzo”, sinché non riceveremo un esito.
Questo post per un aggiornamento.
Il 28 febbraio 2021 abbiamo scritto al Difensore Civico per il Digitale – una figura prevista dal Codice dell’amministrazione digitale a garanzia dei diritti digitali di cittadini e imprese – per segnalare la scelta di questa licenza da parte di questi due enti. Perché quello del riuso è un nostro diritto.
Ci ha risposto oggi 23 marzo 2021:
“In merito alle fattispecie evidenziate nelle segnalazioni di cui ai protocolli in oggetto è emersa la necessità di acquisire elementi e si è proceduto all’invio di richieste di chiarimenti alle Amministrazioni segnalate con conseguente sospensione della valutazione delle Sue segnalazioni.
Nello scusarci vivamente per il ritardo nella comunicazione derivante da problematiche organizzative, si rappresenta che non appena la scrivente Agenzia – Ufficio del Difensore civico per il digi- tale avrà ricevuto riscontri, si procederà alla loro valutazione ed alle conseguenti attività di competenza.“
È una piccola cosa, che lascia un segno e che riteniamo sarà utile a fare evolvere la cosa.