I verbali delle riunioni del “Comitato Tecnico Scientifico Coronavirus” sono pubblicati da circa 7 mesi qui.
Sono spesso purtroppo pubblicati come documenti-immagine (ovvero delle scansioni di documenti cartacei) e questo genera almeno due conseguenze negative:
- ne rende impossibile la fruibilità da parte di cittadini non vedenti;
- non è possibile fare ricerche testuali.
Questi due punti a nostro avviso sono già un’evidenza forte che dovrebbe portare il CTS a fare diversamente, ma ci sono anche delle norme che lo prevedono e in particolare il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD).
Nello specifico con l’art. 23-ter che prevede al comma 1 che: “gli atti formati dalle pubbliche amministrazioni con strumenti informatici, nonché i dati e i documenti informatici detenuti dalle stesse, costituiscono informazione primaria ed originale da cui è possibile effettuare, su diversi o identici tipi di supporto, duplicazioni e copie per gli usi consentiti dalla legge”.
Sempre nel medesimo articolo, al comma 5-bis, come molte altre norme relative al formato documentale, ricorda che tali documenti: “devono essere fruibili indipendentemente dalla condizione di disabilità personale, applicando i criteri di accessibilità definiti dai requisiti tecnici di cui all’articolo 11 della legge 9 gennaio 2004, n. 4”
Per questo l’IWA Italy – International Web Association Italia (grazie) – una delle aderenti alla nostra campagna – ha inviato una PEC al dott. Locatelli (Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico (CTS)) per chiedere:
- la pubblicazione di documenti in formato accessibile;
- rendere pubblici tali documenti in un periodo inferiore agli attuali 45 giorni, proprio per consentire una reale utilizzabilità degli stessi, oltre che ad una adeguata e efficace trasparenza.
Con queste barriere, questi verbali non possono essere pienamente bene comune!